lunedì 15 aprile 2024

Conosciamo l’haiku


  • Origini e caratteristiche dello haiku: Lo haiku è una forma di poesia breve nata in Giappone nel XVII secolo, derivata dal genere waka o tanka. È composto da tre versi di 5, 7 e 5 more, e richiede una grande sintesi di pensiero e d'immagine. Lo haiku esprime le suggestioni della natura nelle diverse stagioni, usando un riferimento stagionale (kigo) e una cesura semantica (kireji).
  • Il kigo e il saijiki: Il kigo è una parola che indica la stagione in cui viene composto o a cui si riferisce lo haiku, e costituisce il tema principale del componimento. Il kigo può essere un animale, una pianta, un evento, una tradizione o altro, purché evocativo della stagione. In Giappone esistono dei cataloghi chiamati saijiki che raccolgono tutti i possibili riferimenti stagionali, divisi in sette sezioni convenzionali.
  • Il kireji e il salto logico: Il kireji è una parola che segnala una rottura o un capovolgimento di significato nel testo dello haiku, creando un contrasto o una sorpresa tra le immagini evocate. Il kireji può essere espresso da un segno di interpunzione o da una particolare categoria di parole giapponesi non traducibili in italiano. Il salto logico prodotto dal kireji è spesso indice della riuscita di un haiku, e può essere visto come una forma di anti-sillogismo o di innovazione poetica.
  • L'haiku come meditazione interiore: Lo haiku non è solo una poesia descrittiva, ma anche una forma di contemplazione e di comunione tra uomo e natura. Lo haiku riflette lo stato d'animo del poeta, che si immedesima nelle cose e ne coglie il senso profondo. Lo haiku richiede un lungo e faticoso processo di creazione, che parte da uno spunto casuale e affettivo e si trasforma in un'illuminazione originale.
  • I sentimenti dello haiku: Lo haiku esprime una varietà di sentimenti legati alla natura e alla vita, usando termini specifici della tradizione giapponese. Alcuni di questi sono: sabi, la solitudine e la patina delle cose antiche; wabi, la semplicità e la frugalità; mono no aware, la nostalgia e il rimpianto per il tempo che passa; yūgen, il fascino misterioso e profondo delle cose; karumi, la leggerezza e la semplicità; shiori, la delicatezza e l'empatia.
  • Lo haiku in Italia: Lo haiku è arrivato in Italia alla fine dell'Ottocento, grazie all'interesse per la cultura giapponese e alle traduzioni di poesia orientale. Tra i primi a cimentarsi con lo stile haiku ci fu Gabriele D'Annunzio, che scrisse delle poesie seguendo la metrica del tanka. Alcuni studiosi hanno notato anche delle analogie tra lo haiku e la poesia ermetica di Giuseppe Ungaretti, che però negò di averne subito l'influenza.

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